Differenza tra i vari tipi di miele e confetture
Tipi di miele
IL MIELE
Abbiamo selezionato per voi diversi tipi di miele e confetture per accompagnarvi in un viaggio nel cuore e nel gusto di uno degli alimenti più preziosi e naturali.
Cosa c’è di meglio di pane burro e marmellata!? Che si tratti di colazione, merenda o break, vi proponiamo una selezione di marmellate, confetture e mieli artigianali per lo più provenienti da piccoli produttori; selezionati con cura e attenzione per offrirvi sempre un assortimento di qualità. Ma per apprezzare nel miglior modo miele e confetture è fondamentale conoscere questi alimenti e scegliere, a seconda del momento e degli abbinamenti il prodotto più adatto.
Partiamo, allora, proprio dalla differenza fra i vari tipi di miele e confetture.
Sano, digeribile, dal gusto inconfondibile il miele è un alimento prezioso per le sue caratteristiche che dipendono strettamente dal tipo di fiori da cui le api hanno estratto il nettare. Tante le tipologie disponibili che variano per profumo, colore e consistenza e danno vita ad una varietà spesso inimmaginabile.
Solo di origine italiana sono oltre cinquanta le varietà di miele disponibili, per la maggior parte monoflorali. A seconda delle caratteristiche alcuni saranno più consigliabili per accompagnare formaggi e pietanze altri per realizzare dolci e da impiegare come dolcificanti di bevande calde come infusi, tisane e té
Fra quelle che troverete nel nostro shop, alcune sono indubbiamente più note come il miele di acacia o di castagno, altre sono decisamente più rare. Per tutte vale la regola della provenienza 100% Italiana, l’assenza di zuccheri e coloranti aggiunti.
Le diverse tipologie di miele
Miele di castagno
Colore ambrato, gusto deciso e tendente all’amaro, il miele di castagno, come quello di acacia, è naturalmente fluido e facilmente spalmabile. È apprezzato da chi cerca un miele aromatico ma poco dolce. In tavola si abbina a caciotte, asiago, pecorino, parmigiano.
Miele millefiori
Si produce un miele millefiori quando le api raccolgono nettare da diversi tipi di fiori, senza che uno in particolare prevalga nella composizione. Il risultato può essere quindi molto diverso in base alla fioritura, e alla zona di raccolta, saranno quindi molto diversi un millefiori di pianura da un millefiori di montagna. I millefiori di colore chiaro sono tendenzialmente i più dolci, mentre i millefiori scuri hanno più facilmente un retrogusto amarognolo. È un tipo di miele indicato per la prima colazione e come miele da tavola in abbinamento a formaggi erborinati.
Miele di tiglio
Chiaro e ambrato, il miele di Tiglio ha un’aroma che ricorda il fiore, con note fresche e balsamiche. La consistenza può variare, ma è un miele che cristallizza piuttosto lentamente diventando leggermente granuloso. È un buon dolcificate per tè e infusi.
Miele di eucalipto
Anche il miele di eucalipto è caratterizzato dal colore ambrato, piuttosto scuro e un gusto intenso, balsamico, non troppo dolce. Cristallizza rapidamente e risulta particolarmente compatto. Si utilizza per dolcificare tisane speziate e come rimedio per raffreddore, tosse, mal di gola. In cucina accompagna formaggi stagionati.
Miele di agrumi
Dai fiori di arancio, limone, bergamotto e mandarino si ricavano diversi tipi di miele di agrumi, di colore chiaro, piacevolmente profumati e dal sapore molto dolce. Retrogusto e consistenza variano in base alla fioritura. I mieli di agrumi sono ottimi come dolcificante per tè e infusi e in abbinamento allo yogurt.
Miele di Sulla
La sulla è una pianta erbacea della stessa famiglia delle leguminose, diffusa nelle regioni del Centro e del Sud Italia e dalla quale le api ricavano un miele dal lieve aroma erbaceo e dal sapore molto delicato. Il miele di Sulla è indicato per ricette dolci e per la prima colazione, ma poiché cristallizza rapidamente, per essere spalmato su pane o fette biscottate, facilmente ha bisogno di essere leggermente scaldato.
Miele di melata
Il miele di melata non è prodotto dalle api a partire da un fiore, ma da una secrezione zuccherina, la melata appunto, rilasciata da alcuni insetti che si nutrono della linfa delle piante. Le api tendono a utilizzare la melata laddove le piante nettarifere scarseggiano. Il risultato è un miele di colore scuro, dolce ma non troppo, che cristallizza lentamente. Il miele di melata è particolarmente ricco di sali minerali ed oligoelementi e quindi consigliato come integratore ricostituente oltre che come dolcificante. Si parla di miele di melata di bosco per indicare le produzioni che includono vari tipi di piante, ma esistono anche mieli di melata ricavati prevalentemente da una sola pianta, come il miele di melata di abete o il miele di melata di quercia.
Differenza tra confetture e marmellate
Ampia e diversificata anche la nostra selezione di confetture e marmellate per accompagnare i vostri momenti più golosi e dare un tocco ricercato ad alcuni piatti. Anche in questo caso partiamo da una precisazione importante, confettura e marmellata non sono la stessa cosa, anche se spesso questi due termini sono spesso utilizzati in modo intercambiabile. Ed è così vero che sono prodotti diversi che a fare chiarezza è intervenuta la direttiva europea n.79/693 del 1979, recepita dal nostro ordinamento nel 1982 con il D.P.R 8 giugno 1982, n.401. Seguendo quindi quanto sancito dalla normativa, la marmellata è u prodotto alimentare composto da zuccheri e uno o più prodotti fra polpa, succo, purea, estratti acquosi e scorza obbligatoriamente provenienti da agrumi.
La marmellata è un prodotto composto da zuccheri e da polpa, succo, purea, estratti acquosi o scorza, provenienti esclusivamente da agrumi. La percentuale di agrumi presente non deve essere inferiore al 20%.
La confettura invece, sempre secondo da direttiva, è un prodotto alimentare composto da zuccheri e polpa, succo, purea, estratti acquosi o scorza di tutti gli altri tipi di frutta. La percentuale di frutta presente nelle confetture non deve essere inferiore al 35%.
Quando invece parliamo di “confettura extra”, questa dicitura si riferisce, sempre secondo la normativa, a una miscela gelificata di zuccheri e polpa di una, due o più specie di specie di frutta escluse: mele, prugne a nocciolo aderente, meloni, angurie, uve, zucche, cetrioli e pomodori. La percentuale di frutta impiegate non deve essere al di sotto del 45%. E se proprio vogliamo essere precisi la nostra distinzione dovrebbe continuare distinguendo fra “gelatina” – realizzata con zucchero e succo di frutta privo di polpa e buccia e il cui utilizzo è per lo più destinato alla pasticceria e “composta di frutta” dove il quantitativo di frutta impiegato raggiunge l’’80%.
Le origini del nome marmellata
Facendo un salto indietro nel tempo per recuperare le origini del termine marmellata, scopriamo che proviene dal termine portoghese “marmelo” ovvero mela cotogna; numerose anche le leggende che ne ricostruiscono la nascita. Fra le più note l’attribuzione dell’invenzione della marmellata di arance a Caterina d’Aragogna che avrebbe trovato in questa ricetta consolazione per la lontananza dalla sua terra; oppure ancora questa preparazione sarebbe nata per conservare gli agrumi italiani il più a lungo possibile per curare la regina Maria de Medici affetta da una grave carenza di vitamine. Ciò che con certezza sappiamo è che la pratica di cuocere lentamente i frutti per conservarli più a lungo era già diffusa presso gli antichi Greci. Visitate il nostro shop per scoprire la nostra selezione di marmellate e confetture pensata per voi.
Marmellata e confettura: i gusti più amati
Arance, limone, pesche, albicocche, mela e tutti i frutti di bosco, sono fra i gusti classici più amati di sempre, trasversali per tradizioni culinarie e confini geografici. Del resto, quando parliamo di marmellate e confetture, facciamo riferimento ad alimenti che, come abbiamo visto, hanno una storia antichissima, ininterrotta e soggetta a rinnovarsi. Le diverse tradizioni culinarie hanno infatti riservato negli anni un posto di rilievo a queste preparazioni, mescolando tradizione e innovazione in modo spesso inatteso e offrendo nuove visuali sulle possibilità di gustare questi prodotti e di valorizzarne altri grazie al loro impiego.
Formaggi marmellata e confettura: il dolce in cucina
L’abbinamento tra formaggio e marmellata è fra i più apprezzati della nostra cucina. Da diversi anni a questa parte infatti, abbiamo familiarizzato con l’idea che alimenti complementari, come in questo, abbiano la caratteristica di valorizzare i singoli sapori e creare un’armonia inattesa di gusti. Vi lasciamo, allora, alcuni abbinamenti sicuramente da provare partendo da un presupposto fondamentale: per i formaggi più stagionati e sapidi cercheremo abbinamenti i più dolci, ideali le confetture di pere, prugne o ciliegie, ottima l’albicocca e perché no anche lamponi, fragole e frutti di bosco, questi ultimi da provare anche con i freschissimi. Per i formaggi più dolci, freschi e morbidi cercheremo, invece, confetture o marmellate dal gusto più acido, bene allora la marmellata di arance, mandarini o limoni.